STORIA
(IM)MIGRAZIONI
Nomi Regionali
Nomi regionali
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Storia
della Sicilia: la colonizzazione, il dominio: greco, romano,
bizantino, arabo, normanno, Angioini, Aragonesi, spagnolo,
borbonico; l' annesione al Regno d'Italia. Movimenti migratori in
Sicilia
Sicilia:
storia del popolo Siciliano
I movimenti della popolazione tra la fine del 700 e l’unificazione
nazionale
Nel 1812 si assiste all’ eversione della feudalità da parte del lord
britannico Bentink. Il tutto andò a favore dei baroni e della nuova classe
borghese rurale: ai primi perché potevano vendere alcuni terreni per sanare i
debiti. Si trattò quindi di un passaggio di proprietà dai vecchi terrieri ai
nuovi latifondisti facendo cosi nascere il nuovo latifondo sostenuto da nuove
forme giuridiche. Il tutto ebbe una ripercussione sulla popolazione che cominciò
a spostarsi e a lasciare le regioni più povere; la popolazione tra la fine del
1700 e il 1861, complessivamente aumentò quasi della metà da 1.660.276 a
2.408.521 abitanti. Anche nelle plaghe interne e nelle zone rivolte al mar
d’Africa si verificarono incrementi ma molto più bassi. La popolazione che
viveva nelle coste raggiunse il 49,1% a testimonianza dello scivolamento verso
il mare e del migrare dai centri più piccoli a quelli più grandi. Accanto a
Palermo anche Messina superò 100.000 abitanti. Le pendici dell’ Etna grazie alla
coltivazione degli agrumi, ebbero un repentino popolamento da parte delle masse
attirate dalla possibilità di lavoro. Il problema dell’ esodo rurale creò
problemi hai baroni in quanto la manodopera comiciò a scarseggiare e li
costrinsero a chiedere una legge che ne limitasse il movimento. Non si resero
conto che furono le condizioni disumane a cui sottoponevano i contadini ad
accentuare questo fenomeno. Sia l’abate Russo, l’avvocato Rocchetti e il Barone
Reggio criticarono la classe baronale e proposero delle riforme economiche e
sociali nel tentativo di allentare il fenomeno migratorio. Nel Febbraio del
18215 la camera dei comuni emanò una legge che prevedeva una vendita dei beni
demaniali ed ecclesiastici. La restaurazione però fece naufragare la riforma,
l’abolizione del feudalesimo fatta tra il 1812 e il 1818 non fu provocata ne
accompagnata da alcuna rivoluzione.
Geografia della circolazione e geografia economica: "economia
del turismo". |
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